Panino icona, simbolo di un’intera generazione…l’hamburger

 

C’è chi lo ama e chi mente! Non esiste un’altra verità perché è impossibile rimanere indifferenti davanti ad un gustoso hamburger.

La semplicità delle sue origini, la velocità di consumo e l’esplosione di sapore che provoca quando si mangia, l’ha trasformato dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi in un’icona mondiale, probabilmente più riconoscibile e famosa di una star di Hollywood.

Basti pensare che negli anni ’80 in Italia dall’hamburger ne è nato un fenomeno generazionale, un modo di vivere, uno status symbol…Il Paninaro. Una sottocultura di giovani che ha creato un suo linguaggio, un proprio modo di vestirsi preso in prestito dalla classe contadina ed operaia americana.

La ricetta originaria americana

Nonostante le varie evoluzioni, la ricetta originaria dell’hamburger americano è rimasta pressoché invariata:

  • Pane
  • Cipolle disidratate
  • Carne di manzo
  • Senape gialla
  • Ketchup
  • Cheddar
  • 2 fette di cetriolo sottaceto

 

L’hamburger non è solo fast food

È innegabile il merito dei fast food di aver esportato e fatto apprezzare in tutto il mondo l’hamburger nei suoi molteplici sapori, ma noi crediamo anche che vero hamburger si possa considerare anche quello realizzato con prodotti di qualità, nazionali e accessibili a tutti.

Da veri paladini del gusto non possiamo non proporti la nostra versione dell’hamburger!

Ingredienti per 4 persone:

  • 500 gr di carne di fassona tritata
  • 4 panini da hamburger
  • b di olio extravergine d’oliva
  • b sale
  • b di pepe nero
  • 4 fette di fontina o di provolone
  • Maionese
  • 1 cipolla rossa di Tropea
  • ½ bicchiere d’acqua
  • 1 cucchiaino di zucchero.

Si inizia dalla preparazione della fassona piemontese, mettendola in una terrina sufficientemente capiente. Condiscila con l’olio d’oliva extravergine un pizzico di sale ed un pizzico di pepe, amalgama bene il tutto e forma le 4 polpette da circa 120 gr l’una, schiacciale leggermente in modo tale da dare la classica forma dell’hamburger e lascia riposare il tutto per qualche minuto in frigorifero.

Nel frattempo, ti occuperai della preparazione della cipolla rossa di Tropea caramellata. Si comincia sbucciandola e tagliandola a rondelle abbastanza sottili. Con un filo d’olio ungi la padella (preferibilmente antiaderente), a questo punto disponi le rondelle, bagnale con il ½ bicchiere d’acqua e condiscile con un pizzico di sale ed un cucchiaino di zucchero.

Accendi il fornello la sciando la fiamma a media intensità, non appena l’acqua inizia a sobbollire coprila con un coperchio ed abbassa la fiamma. La cipolla andrà fatta cuocere per circa 5 minuti, quando sarà diventata morbida e caramellata andrà tolto il coperchio e fatta evaporare l’acqua ancora presente.

Passiamo ora alla cottura della carne e del pane. Taglia i panini, spennellali con un filo d’olio e disponibili sulla griglia o sulla piastra in ghisa ben calda; tostali per alcuni secondi e mettili al caldo mentre grigli la carne.

Sulla stessa piastra o griglia fai cuocere i tuoi hamburger di fassona per circa 6-7 minuti per lato, quando sta per terminare la cottura adagia una fetta di fontina o provolone sulla carne ed attendi che sia completamente sciolta.

Gli hamburger sono quasi pronti manca solo l’assemblamento degli ingredienti. Sulla fetta di pane superiore spalma un po’ di maionese (meglio se fatta in casa), sulla fetta inferiore invece adagia la carne ricoperta di formaggio e distribuisci sopra le cipolle caramellate.

 

 

Enogastronomia e turismo – Rassegna stampa

 

Rassegna stampa dopo la conferenza alla Camera di Commercio di Lecco

 

http://www.resegoneonline.it/articoli/oscar-farinetti-a-lecco-per-parlare-di-enogastronomia-e-turismo-20190516/

https://lecconotizie.com/societa/lecco-societa/oscar-farinetti-eataly-a-lecco-per-un-evento-dedicato-a-cibo-e-turismo/

https://www.leccofm.it/2019/05/16/eataly-e-piaceri-ditalia-arrivano-a-lecco-il-28-maggio-enogastronomia-e-turismo-i-temi-sul-tavolo/

 

 

World Whisky Day…anche gli Angeli bevono Whisky.

 

“Troppo di tutto è male, ma troppo buon whisky è appena sufficiente” – Mark Twain-

Il Whisky non è una semplice bevanda alcolica, è uno stile di vita, è simbolo di carattere, è un piacere per l’anima. Film, musica, letteratura, sono imbevute di questo distillato avvolto da una misteriosa nascita. Anche se Irlanda e Scozia continuano a contendersi la paternità del Whisky, tutt’ora non esistono testimonianze certe sulla data della prima distillazione.

Possiamo però dire che il metodo di distillazione arriva dalla Persia del 1.000 a.C. e si evolve grazie agli studi alchemici del popolo arabo. Dopo essere passato dalla Cina e dall’India, il processo di distillazione fu perfezionato dai greci e dai romani che crearono bevande sia per uso terapeutico, sia per uso alimentare.

La parte destinata agli angeli (Angel’s Share)

Con la parte degli angeli o in inglese Angel’s Share (di cui consigliamo agli intenditori e non anche la visione del film omonimo) oggi intendiamo la quantità di Whisky che durante la maturazione evapora dai barili in legno, ma perché è stata definita così? Per capire l’origine del termine dobbiamo nuovamente scomodare gli antichi romani. Quando i distillatori dell’epoca andavano a riaprire i barili a fine invecchiamento, si trovavano uno scenario differente: da un barile colmo a metà distillato. Non avendo ancora la possibilità di trovare risposte nella scienza, i romani credevano che la parte mancante fosse una sorta di tassa riscossa dagli angeli, i quali avevano il compito di proteggere le persone ed il loro lavoro.

Anche il Diavolo vuole la sua parte

Angeli e Diavolo sono accumunati dalla passione per il Whisky, infatti, anche quest’ultimo pretende la sua parte di nettare. Il taglio del Diavolo o in inglese The Devil’s cut, è quella parte di distillato che viene assorbita dal legno delle botti, la quantità varia in base al tipo di porosità.

Whisky e Whiskey, non ci sono errori ortografici

Se ci hai prestato attenzione, alle volte ti sarà capitato di leggere Whisky altre invece Whiskey, è un errore ortografico? Sciogliamo ogni dubbio. Nessuno dei due termini contiene errori ortografici, la doppia grafia dipende dal luogo in cui viene prodotto:

  • Il Whisky è scozzese e canadese
  • Il Whiskey è irlandese e statunitense.

I quattro paesi sono anche i produttori più importanti a livello mondiale.

 Curiosità sul Whisky

Attorno al Whisky esiste una vera e propria cultura che è per noi impossibile riassumere in questo piccolo spazio, vogliamo però regalarti alcune curiosità così da comprendere un pochino meglio questa preziosa acquavite.

  • Ogni secondo vengono esportate dalla Scozia circa 34 bottiglie di Whisky.
  • La forma triangolare del Glenfiddich rappresenta i tre pilastri del Whisky: aria, acqua e orzo.
  • Il famoso cantante Frank Sinatra fu sepolto con una bottiglia di Jack Daniel’s
  • La distilleria Ardbeg inviò dei campioni di malto sulla Stazione Spaziale Internazionale per capire come la gravità zero potesse influenzarne la maturazione.
  • Esistono oltre 300.000 varietà di orzo, ma solo un numero ridotto è adatto per la produzione del Whisky.
  • Nel 1956 la parola Whiskey sostituì William nell’alfabeto fonetico NATO.
  • Il noto Fisico Nikola Tesla beveva Whisky ogni giorno perché convinto che lo facesse vivere per 150 anni.
  • Per terminare la sceneggiatura di Blue Dahlia, l’autore Raymond Chandler ha bevuto Whisky per otto giorni consecutivi sotto la supervisione dei suoi segretari, un’infermiera ed un medico.
  • George Washington è stato l’unico padre fondatore a gestire commercialmente una distilleria. Era una delle più grandi distillerie del suo tempo, ma fu purtroppo distrutta da un incendio pochi anni dopo l’apertura.
  • Da bambino all’ex presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, furono prescritti sigari e Whisky per alleviare la sua asma.

E tu hai un Whisky o Whiskey preferito? Hai mai provato il Puni, prodotto dall’unica distilleria attualmente in Italia? Scrivici nei commenti.