Giornata mondiale del Mar Mediterraneo

 

Pesci: dal Mar Mediterraneo alle nostre tavole.

Il pesce è uno dei cardini portanti della nostra dieta, ma come potrebbe essere diversamente se consideriamo che il nostro paese è circondato per circa il 90% dal mare in cui vivono oltre 300 specie commestibili?

Nonostante la varietà, sulle nostre tavole portiamo quasi sempre i soliti tipi (diciamoci la verità quante volte in un anno abbiamo mangiato il branzino e quante il pesce sciabola?).

Diversificare le nostre scelte non è facile, siamo orientanti verso l’acquisto di un prodotto più noto, rispetto a quello meno “popolare”, eppure basterebbe conoscere un pochino meglio il “pesce povero” per capire che, al pari di quello bianco e azzurro, ci forniscono lo stesso valore proteico, hanno calcio e fosforo in abbondanza, ma molto più economico (che non guasta mai).

Una ricchezza quasi totalmente non sfruttata e che ci permetterebbe di evitare il rischio di estinzione delle specie conosciute.

Pesce azzurro Vs pesce povero

Perché il pesce azzurro è così importante? Perché è ricco di omega 3, di proteine e povero di grassi nocivi…e il pesce povero? Ha le stesse proprietà nutrizionali, non esiste infatti differenza! Pesce azzurro e pesce povero sono solo espressioni adottate per consuetudine, la prima indica i pesci caratterizzati da una colorazione tendente al blu, la seconda indica i pesci che hanno un minor valore commerciale, quindi povero dal punto di vista del guadagno.

Alcuni pesci poveri: Aguglia, alaccia, alalunga, alice, alletterato, boga, cefalo, cicerello, costardella, fasolaro, lampuga, lanzardo, leccia, merluzzetto, moscardino, muggine, occhiata, pagello, palamita, patella, pesce castagna, pesce sciabola, sgombro.

Sai riconoscere un pesce fresco?

Quando stai per acquistare il pesce, ricorda di assicurarti che:

  1. Dovrebbe essere esposto su una superficie inclinata per facilitare l’eliminazione dell’acqua prodotta dallo strato di ghiaccio su cui è posizionato.
  2. La pelle deve essere lucida, elastica e con un certo riflesso metallico, inoltre deve essere ben attaccata alla carne.
  3. Un odore forte e pungente è un chiaro segnale delle sue cattive condizioni.
  4. Le squame devono essere intatte, lucide e umide.
  5. Gli occhi del pesce fresco sono sporgenti e luminosi, quando il pesce non è fresco, gli occhi sono infossati, le pupille diventano grigie e la cornea è lattiginosa.
  6. La cavità addominale (intestino) dovrebbe avere abbondanti macchie di sangue. Le branchie, invece, dovranno avere un colore rosso o rosa intenso.

Oltre a queste caratteristiche generali che denotano la sua freschezza, ci sono altri aspetti da tenere in considerazione a seconda del gruppo a cui appartiene il pesce in questione:

  1. Pesce bianco (sogliola, gallo, rana pescatrice, nasello, merlano, ecc.): Deve avere occhi chiari e non avere aree giallastre attorno alle branchie. La pelle è liscia, senza pieghe e le squame sono ben attaccate.
  2. Pesce azzurro (sardina, acciuga, sgombro, trota, ecc.): deve essere compatto e rigido, inoltre deve avere l’occhio sporgente e chiaro e la pelle sarà tesa.

 

Per approfondire ti consigliamo di leggere la guida ai consumi ittici di Greenpeace.