La dolce leggenda Azteca del cioccolato
Al latte, bianco, fondente o con le nocciole, in qualsiasi forma e consistenza, la passione per il cioccolato accomuna grandi e bambini. È un cibo che ci fa stare bene e che addolcisce le nostre giornate e le nostre papille da ormai più di 4000 anni.
Se la sua vera origine è nota ai più, in pochi conoscono la meravigliosa leggenda Azteca che avvolge questa delizia, un tempo accessibile solo agli Dei.
Il protagonista di questo mito è il dio Quetzalcoatl (serpente piumato), venerato dal popolo azteco come il dio della conoscenza e del vento. Si narra che un giorno Quetzalcoatl decise di discendere tra i Toltechi, portando loro dei doni preziosi tra cui fagioli, mais e yucca.
Come segno d’amore portò anche son sé una pianta dai semi rossi che rubò agli altri dei e chiese ai sui fratelli, Tlaloc il Dio della pioggia e a Xochiquetzal la Dea della fertilità, il loro aiuto affinché questa pianta potesse crescere e dare i suoi frutti, così che tutti ne potessero beneficiare.
La nascita dei nuovi frutti non si fece attendere e una volta maturi Quetzalcoatl insegnò ai Toltechi a raccoglierli, tostarli e macinarli per dare vita a quella bevanda riservata fino ad allora solo agli dei, ma avvicinare i comuni mortali agli esseri superiori, non fu visto di buon occhio e le ire di tutto il pantheon non tardarono ad arrivare. Fu incaricato di punirlo il dio dell’oscurità Tezcatlipoca, il quale attese fino a quando la forma umana di Quetzalcoatl si ammalò. Approfittando della debolezza fisica del Serpente Piumato, Tezcatlipoca travestito da mercante lo convinse a bere un liquido rigenerante, il tlachihuitli (pulque), questa bevanda però lo ubriacò a tal punto da rendersi ridicolo davanti al suo popolo. Una volta ripresosi, il Serpente Piumato si ricordò quanto commise e si accorse che le piante di cacao, abbandonate dagli uomini perché delusi dal suo comportamento, si appassirono. Per la vergona, il dio decise di partire e di non tornare mai più, ma fortunatamente per noi alcuni semi gli caddero dalle tasche dando vita a nuove piante di cacao.
Di questo mito esiste anche una seconda versione con una conclusione differente:
Quetzalcoatl promise di ritornare, si narra durante l’anno di Ce Acatl per dare vita ad un nuovo mondo. Montezuma II verso gli inizi del XVI secolo quando vide arrivare delle navi all’orizzonte pensò che il Serpente Piumato fosse tornano per reclamare il proprio trono, in realtà si trattava della flotta spagnola guidata da Herman Cortes che andava a conquistarli.
Curiosità
- l’odore del cioccolato aumenta le onde cerebrali theta, le onde che favoriscono il nostro rilassamento, inoltre stimola il rilascio di endorfine additive,le quali generano una sensazione di piacere e migliorano il benessere dell’organismo, grazie all’aumento dei livelli di serotonina.
- Il consumo di cioccolato facilita la concentrazione e la memoria, grazie all’alto contenuto di flavonoidi che promuovono l’afflusso di sangue al cervello fino a due o tre ore dopo aver mangiato
- Il cioccolato può aiutare a prevenire le carie ai denti poiché gli agenti antibatterici presenti nei chicchi di cacao compensano l’alto livello di zuccheri.
- Il cioccolato fondente fa bene al cuore grazie all’alto contenuto di antiossidanti.
- Mangiare il cioccolato durante la gravidanza aiuta a prevenire lo stress e a migliorare lo stato d’animo.
- La parola cacao deriva dal termine azteco “cacahuatl”, nella civiltà Maya simboleggiava la longevità, la forza ed il vigore fisico.
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